Ulysses- N°014

Ulysses- N°014

Fresco di matrimonio ed una settimana distante dagli schermi, torno a testa china a batter tasti e vivere con grazia. 24/7 con Noah e Francesca, una fortuna rara.


Quattro settimane senza scrivere: anche questo è essere nell'era della tecnica. Per muovere le dita e fare ordine tra i pensieri, quest’articolo sarà un Ulysses di Joyce. Più che altro, un suo surrogato. Iniziamo.

Ho finito di leggere La Parola ai Giovani di Umberto Galimberti. Una doccia fredda di nichilismo a cui si cerca di dare risposta con il pensiero greco. Una lettura che consiglio a tutti, perché qualche traccia di adolescenza latente c’è in tutti noi. La Gen Z sappiamo non passarsela bene, eppure la via d’uscita c’è sempre.
Tra i miei vicini di casa c’è una combriccola di adolescenti che, la sera, si siede sulla panchina fuori dall’ingresso, fuma e scrolla per ore senza parlarsi. Morte celebrale e fisica assicurata.

A tal proposito, sto partecipando ad una meravigliosa iniziativa dello studio legale Porto4 per sensibilizzare sul tema: dov'è il confine tra reale e digitale? E poi, cos'è il cyberbullismo? Che ruolo ha la privacy nella vita di un quindicenne? Temi apparentemente lontani anni luce e complessi, da rendere accessibili a un pubblico che parla una lingua diversa dalla mia.
Una bellissima sfida da designer, forse il progetto che più mi trova impreparato.

In queste settimane ho avuto a che fare con adolescenti di un po’ tutte le età, trovati fortuitamente al tavolo durante una cena tra amici e famiglie. Sono temi che ignorano totalmente. Il loro Io digitale è più importante di quello reale: viene prima del corpo, prima di tutto il resto. È un tema complesso e tagliente, come solo l’adolescenza nel 2025 sa essere.

Un progetto con un senso e di senso ho parlato molto con amici e imprenditori. Dopo aver sfiorato un burnout, dove per settimane la mente era totalmente annebbiata già alle 10 del mattino e la lacrima scendeva improvvisa la sera, il caso mi ha portato a parlare di “perché” con persone che stimo. Perché lavoriamo in un determinato modo? Perché organizzo il mio tempo così come sto facendo? Posso fare di meglio? Sono padre da tre mesi: sono felice di come sono partecipe alla vita di famiglia?

Voi che domande vi fate più spesso?

Nella mia cerchia di amici, foglie spazzate dal vento in giro per il mondo, ho diverse stelle polari che mi danno una mano a rispondere ai miei dubbi amletici: Michele, Luigi, Nicolò, Roberto, Giovanni, Davide, Lorenzo, Nicola.
La più luminosa, Francesca, è anche la più forte e paziente.
Mi rendo conto che tutti questi, come me, sono di poche parole. Un messaggio, uno sguardo, un silenzio sono più che sufficienti per farmi percepire che mi tendono la mano, senza chiedere, senza ego, con amore. Spero di essere di ugual valore anche per loro.

Piantati nel raggio di 30’ da Rimini, sto — non senza fare fatica — iniziando ad apprezzare quello che c’è vicino invece di desiderare sempre quello che è lontano. È vero: siamo una società fondata sulla mancanza (reale o indotta che sia), dove il desiderio è tutto. Desiderare quello che non si ha, che bello!

Ecco, in questo trambusto fatico a ricordarmi di praticare la gratitudine. Facile con ciò che è palesemente una fortuna (come la mia famiglia), difficile con le piccole cose che sfuggono nel tempo.

E dunque: ben vengano le cene in famiglia, quando qualcuno ti bussa alla porta e non sai chi è, passare del tempo a tavola con amici di lunga data di cui, purtroppo, si sa ancora poco. E ringraziare.

Scrolla i miei pensieri

Ho comprato dei tarocchi, non per divinazione, ma per studiare simbologia e archetipi. Sono un alfabeto particolare molto utile per capirsi e per riflettere. Mondo affascinante e arricchente per ricordarci che non siamo solo alfa, ma anche omega.

Fare, e poi osservare i bambini, fa bene: ci ricorda di essere un po’ più vivi.

Riprendere ad allenarsi dopo quattro anni di solo yoga è un parto.
Nonostante pratichi le varianti più dinamiche (che godono di aggettivi strampalati come rocket, power e similari), a parte le verticali non so più fare niente che richieda un minimo di forza.
Non fatevi ingannare anche voi: rimanete attivi e fate cardio.

Mi è stato detto che è impossibile che i costi annuali di una barca a vela di 12 metri come Ulisse siano minori di quelli di una 500 Abarth (con 10.000 km di percorrenza annua).
Eppure... è così.
Comprate una barca, non un’automobile sportiva.

La puntata di The Filament dove Bariselli intervista Silvano Agosti è qualcosa di meravigliosamente semplice e profondo. 30 minuti ben spesi per rispolverare l'anima.

Volevo riattivare l'abbonamento a Freeletics, ma è stato più interessante ricreare il coach su Gemini AI. Un bel prompt di sistema e una manciata di fonti ad hoc per la creazione di allenamenti personalizzati hanno dato vita ad un personal trainer niente male.

Due settimane dopo ho fatto l’abbonamento a Freeletics.
È evidente che i dati di 56 milioni di clienti sono ben più solidi della teoria e letteratura fagocitate da un LLM.
Ogni volta rimango sorpreso di come sia facile sopravvalutare le capacità dell’AI.

Ho appena pagato 30k€ di tasse, ma grazie al buon Paolo Coletti e al sistema dei pilastri, avevo pianificato tutto e quella cifra non è stata erosa dall'inflazione.

Lo stesso Paolo Coletti ha fatto un bellissimo video sul FIRE, che ha smorzato pesantemente gli entusiasmi di andare in ferie anzitempo. Ci vogliono altri 10 anni di lavoro per assicurarsi il 98% di probabilità di vivere di rendita e lasciare qualcosa a Noah.

Se il Kindle soffre di battery drain, è probabile che si sia bloccato a indicizzare qualche libro. Cancella e riscarica gli ultimi libri, oppure fai il fantomatico ripristino di fabbrica. Funziona.


Ho letto:

Posti magici

  • B&B Desiata, Pietracuta: un angolo di paradiso. Tre camere, piscina ad uso esclusivo, home restaurant. Sembra di essere ospiti dai propri nonni.