Design for time
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È giusto convincersi che il tempo passato davanti ad un Mac sia "giusto"? È un po' che mi interrogo su questo aspetto, specialmente in queste settimane che ho ripreso a "produrre". Cerco di dare una forma a questo tempo, un proposito. Fuori intanto, la natura vive il suo corso.
C'è un patrimonio nella nostra vita che non possiamo investire, non possiamo aumentare in nessun modo e anzi, è una fonte dal quale possiamo solo prelevare e di cui non sappiamo neanche la cifra esatta: il tempo a nostra disposizione.
Ansietta? Consolati, è una legge imposta dalla vita alla quale nessuno può sottrarsi.
"Se il problema non può essere risolto, perché preoccuparsi?"
— Dalai Lama
Son 15 anni che lavoro per progettare esperienze digitali e lo "screen time" è sempre stato un KPI ambiguo: chi lo vuole aumentare per aumentare il Time-Weighted Revenue, chi lo vuole diminuire come evidenza di un prodotto estremamente ottimizzato.
Mi è sempre piaciuta la strofa di Willie Peyote: "Vogliamo tutti risparmiare tempo, e poi con questo tempo in più cosa si fa? Bah.". Quanto è vera? È anche vero che avere del tempo libero è il punto di partenza per poterlo usare con testa. Tornano a galla tutti i concetti di fare spazio, di liberare, di svuotare per permettere ad altro di entrare nella nostra vita. Di questo magari ne parliamo in futuro.
Partendo da questi presupposti ho iniziato a scrivere un piccolo manifesto. È una bozza aperta a feedback e suggerimenti; intano vi condivido un WIP.
Son solo 4 punti per ora, conto di estenderlo per essere più inclusivo di altri aspetti della vita.
I 4 principi possono essere riassunti così:
- Ogni essere vivente è libero e come tale sceglie come usare il proprio tempo vitale.
- Laddove possibile, ridurre o azzerare ogni dovere necessario alla sopravvivenza
- L'innovazione e la tecnologia devono prendersi in carico tutti doveri ed obblighi per l'individuo provenienti da società, economia, politica
- Qualsiasi prodotto o servizio deve nascere da un pensiero d'amore
Ne aggiungereste altri?
Ripensiamo al tempo
Viviamo in un’epoca dove si misura tutto tranne che il tempo che scorre. In questo corso d'acqua che scorre dobbiamo, per vivere, sottostare a doveri imposti e obblighi sociali.
Mi son chiesto spesso cosa accadrebbe se potessimo riprenderne il controllo. Questo manifesto di progettazione nasce come invito a ridefinire il nostro rapporto con il tempo, riaffermando il diritto di ogni essere vivente a scegliere come investire ogni istante della propria esistenza. Per non creare distorsioni in questa visione, ogni prodotto e servizio non è solo funzionale, ma dovrebbe nascere da un pensiero di amore e unità, mettendo al centro il benessere dell’individuo.
Ripensare il tempo significa progettare un mondo in cui la vita non sia scandita da obblighi, ma da scelte consapevoli.
E tu, come vorresti usare il tuo tempo?
Cosa sto leggendo
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