Le serate da 30enni
In questi ultimi mesi sono usciti un paio di video di The Jackal e Casa Surace tremendamente ben fatti che raccontano i drammi del 30enne…

In questi ultimi mesi sono usciti un paio di video di The Jackal e Casa Surace tremendamente ben fatti che raccontano i drammi del 30enne moderno. Tutti temi veritieri che dividono le parti: chi li soffre e chi se li fa andare bene. Io sono tra gli ultimi 👴🏻.
Non sono qui a dire che i 20enni se la spassano meno di noi, anzi, dico solo che anche con un decennio in più sul groppone si riesce a stare da dio in compagnia di persone sincere. Tra l’altro proprio tra gli enti e gli enta si acquisisce, si spera, quel giusto pizzico di cognizione di causa che permette di godersi la vita per quello che è, non per quello che gli altri decidono per noi.
C’è chi rimpiange le serate in discoteca 👯, chi vorrebbe tornare single per riguadagnarsi la libertà (e tornare schiavo della 🐭), chi fantastica che l’erasmus non sia mai finito 🍻 e di fare ancora le penne in scooter nelle vigne 🏍 (qui in effetti mi riconosco). Ma sticazzi.
Invece di piangermi addosso per le tempie che escono dal loro letargo, ho imparato ad apprezzare il valore di una chiacchiera su manoscritti persiani dei quali ho sempre ignorato il loro fascino, a ridere di gusto per una battuta zozza, ad alzarmi alle 5 per leggere un libro e meditare, a lavorare sul mio corpo che non ha più 20 anni e che accusa ogni sgarro alimentare, a gioire per la purezza di un bimbo. Da un turbinio ormonale e di stereotipi sono passato a prendere coscienza di me e degli altri, probabilmente una delle cose più utili che abbia mai imparato.
Ho aperto gli occhi, sono felice, sono in pace.