L’aliante questo sconosciuto

“Ma l’aliante vola con il vento?” Questa è la domanda che mi sento fare più spesso, quando qualcuno scopre che ho iniziato a volare e no…

“Ma l’aliante vola con il vento?” Questa è la domanda che mi sento fare più spesso, quando qualcuno scopre che ho iniziato a volare e no, l’aliante non vola con il vento.

L’aliante plana, così come plana un aeroplanino di carta. Considerate l’altitudine come fosse la benzina dell’aliante, fin quando ce n’è è possibile volare. Fortunatamente gli alianti moderni hanno un’efficienza molto alta, anche sopra i 50:1, ovvero percorrono 50 metri in avanti ogni metro di discesa verticale (o 50 km di strada ogni km di altitudine). Inoltre, un aliante ha una discesa media di meno di 1 metro al secondo; partendo da 1000 metri impiega più di 20 minuti per planare fino a terra. Ricordate il Boeing con cui avete fatto l’ultimo volo? Il classicissimo 737? Lui, partendo da 1000 metri arriva a terra planando in poco meno di 1 minuto e mezzo.

Ok, ma quindi come vola l’aliante?

L’aliante può rimanere o guadagnare quota grazie a due fattori:

  • termiche
  • vento (!)

Le termiche sono delle masse d’aria calda che si staccano dal terreno e salgono verso l’alto, un po’ come le bolle nella pentola mentre scaldate l’acqua per la pasta. Quando si entra dentro, se l’aria sale più velocemente di quanto scende l’aliante allora si prende quota. Ci sono diversi segnali che lasciano intendere la presenza di una termica e quando la si trova è meglio approfittarne per prendere un po’ di quota.

Diversi alianti sfruttano la stessa termica per prendere quota

Inoltre l’aliante vola anche con il vento, è vero, ma non è spinto da questo come la barca a vela, per intenderci. Il vento non è la propulsione dell’aliante, ma può essere sfruttato in particolari circostanze per mantenere o prendere quota: quando dell’aria investe una parete di una collina o montagna sale e spinge dal basso verso l’alto l’aeromobile in questa zona detta “sopravvento”.

Come in auto, ci vuole “culo” per sentire l’aria

Va bene, ma chi te l’ha fatto fare?

Per me, il volo in aliante è:

  • tecnica: conoscere i principi del volo, automatizzarli nel pilotaggio e comandare una macchina così semplice e così precisa è una bella soddisfazione;
  • piacere: il volo è divertente, inaspettato, una continua sfida, appagante;
  • precisione: l’aliante ti parla muovendosi e sta a te capire cosa ti sta dicendo, per scegliere cosa fare. Spesso le regolazioni sono millimetriche e la cloche viene usata dolcemente, altre volte invece ci vuole decisione e forza, sempre rispettando la macchina e la sua energia;
  • silenzio: niente motore significa sentire solo i filetti dell’aria che accarezzano la fusoliera e le ali;
  • velocità: chi ha detto che un aliante debba essere lento? In alcune manovre è possibile superare i 160km/h in poco più di un secondo;
  • rilassamento: la posizione di pilotaggio è simile a quella di una F1, comoda e sportiva allo stesso tempo. Pilotato dolcemente, l’aliante ti coccola tra le nuvole;
  • accelerazioni: in una virata è facile prendere 2, 3, 4G di accelerazione, il cuore aumenta il battito e le emozioni esplodono;
  • compagnia: certi alianti sono biposto ed è possibile portare un passeggero o volare con un’altro pilota. Credo sia stupendo condividere un volo sia con un amico ed ascoltare le sue emozioni, sia con un altro pilota ed affinare la tecnica;
  • solitudine: altri alianti invece sono monoposto e ti concedono un momento per stare in silenzio, con te stesso.

Da giovane l’aviazione non era tra le mie ambizioni, poi il primo volo mi ha fatto scoprire una nuova passione. Gli alianti sono la massima espressione tecnica dell’aerodinamica, un involucro che ti mette le ali e ti permette di cambiare punto di vista, sfruttando i fenomeni atmosferici.