Il tempo
Non si ferma e quello che è perso è perso.

Non si ferma e quello che è perso è perso.
Ieri sera abbiamo partecipato ad una suggestiva fiaccolata verso gli stavoli di Orìas, un suggestivo paesino nelle Alpi carniche che non conta più di 6 abitanti. Lì si è tenuto un piccolo concerto con Glauco Venier e diversi interventi che avevano in comune il tema del tempo.
Si sono susseguiti poeti locali, insegnanti di fisica, persone comuni, tutti a raccontare il loro punto di vista sul tempo.
Tra una grappa Nonino e l’altra, sono rimasto tutta la serata fermo, dietro lo spigolo di una casa, dove non battevano le luci del palco ed era possibile osservare una miriade di stelle, strette tra i due versanti della valle. Ho cercato di spendere al meglio il mio tempo, osservando quello che stava succedendo, ascoltando gli interventi e cercando di cogliere i pensieri di chi mi stava attorno. La partecipazione era massiccia, con almeno 300 persone radunate tra 3 stavoli ed un palco, tutti in silenzio a godersi il momento.


Nella mezzora di camminata verso la macchina ho ripensato a quanto veloce corre il tempo e quanto sia importante viverlo bene. È verissimo che quando si sta bene e quando le giornate sono piene di cose che piacciono le giornate passano in fretta e la sensazione è quella di mangiarsi il tempo. Ma è un falso problema: basta farsi strada tra i propri ricordi e ci domanderemo come abbiamo fatto tutte quelle cose in così poco tempo.
Inoltre, diversi interventi miravano a far riflettere sul tempo sprecato, ed ancor peggio, perso. Rimpire la propria vita con dei vuoti lo trovo assurdo: ve lo immaginate un film con scene normali alternate a scene girate al buio più totale? Non vorrei esserne il regista…
Da quando ho iniziato ad interessarmi di mindfulness mi rendo conto che sono molto più presente nei miei momenti, che ricordo di più, che ho più controllo di pensieri ed azioni.
Mi sono reso conto che sto vivendo di più.